La Sterilizzazione

A CURA DELLE ASSISTENTI DELLO STUDIO ODONTOIATRICO

Uno Studio Odontoiatrico è un ambulatorio dove vengono praticate terapie mediche e chirurgiche ed è perciò soggetto a Leggi ben precise in materia di igiene e sicurezza.

In ogni ambito Medico, quindi anche in quello Odontoiatrico, esiste un RISCHIO BIOLOGICO ovvero il pericolo di contrarre infezioni, più o meno gravi, sia per la salute del Paziente che per quella dell’operatore; per questo è necessario rendere sicuro lo Studio Odontoiatrico dalle INFEZIONI CROCIATE.

Tale prevenzione si effettua mediante una serie di accorgimenti: BARRIERE FISICHE (DPI, guanti, mascherine, pellicola trasparente), DISINFEZIONE E STERILIZZAZIONE.

Presso l’Ambulatorio del Prof. ac Rubino, le attività di DISINFEZIONE dell’ambiente operativo e di  STERILIZZAZIONE dello strumentario, vengono svolte con estrema minuzia ed attenzione, tanto da rappresentare un vanto ed un punto di forza dello Studio; possiamo dunque affermare con assoluta sicurezza che I NOSTRI PAZIENTI NON CORRONO ALCUN RISCHIO BIOLOGICO!

Ogni strumento all’interno di armadi e cassetti è sigillato in apposite buste che ne garantiscono la sterilità (COMPRESI I TRAPANI). Ad ogni Paziente vengono utilizzati strumenti personali e sterili!

DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI STERILIZZAZIONE

Al termine di ogni seduta odontoiatrica lo Studio viene pulito, igienizzato e ripristinato per il Paziente successivo; le pellicole di protezione vengono sostituite, come le canule di aspirazione della saliva e la siringa aria/acqua.

Gli strumenti utilizzati vengono rimossi ed immersi, all’interno di apposite vaschette, in un liquido disinfettante.

Si passano poi agli ULTRASUONI per rimuovere eventuali residui di sangue, cemento e quant’altro per facilitarne la detersione.

Vengono successivamente inseriti in un TERMO DISINFETTORE dove vengono lavati ad alta temperatura con l’applicazione di disinfettanti e detergenti.

A lavaggio finito si asciugano gli strumenti, si inseriscono all’interno di speciali buste con un lato in plastica e uno in carta porosa con speciali bande colorate e vengono sigillati, pronti per essere sterilizzati.

La sterilizzazione vera e propria avviene in AUTOCLAVE: un apposito macchinario che svolge la sua azione microbicida attraverso il calore (da 121° a 134° C). Il vapore creato va a condensare tutto il carico, penetrando all’ interno di ogni busta (vedi carta porosa) per essere poi rimossa uniformemente.

A ciclo terminato le bande degli strumenti imbustati cambiano colore per darci la prova della loro effettiva sterilità (colore nero: strumenti sterili – colore verde/rosa: strumenti non sterili).

Tuttavia, tutto questo lungo processo di sterilizzazione non avrebbe senso se non controllassimo l’effettivo e corretto funzionamento delle nostre apparecchiature, soprattutto dell’autoclave.

Pertanto, periodicamente eseguiamo dei particolari TEST.

TEST BOWIE & DICK: verifica la corretta penetrazione e rimozione del vapore del carico. Si utilizza un particolare cartoncino dotato di un indicatore in grado di virare se esposto ad una certa pressione. Viene posto all’interno dell’autoclave e si procede con uno speciale ciclo di sterilizzazione. Al termine se la cartina è virata uniformemente da verde a nera significa che è stata rimossa in modo corretto tutta l’aria dal suo interno e quindi tale processo può considerarsi andato a buon fine.

TEST DEI CORPI CAVI: verifica la corretta penetrazione dell’aria all’interno di strumenti che presentano zone cave (es. trapani o ablatori). All’interno dell’autoclave viene posto un particolare attrezzo dotato di un lungo tubicino (corpo cavo) e una cartina virante. Al termine se la cartina è virata il test è andato a buon fine, in caso contrario no.

TEST DEL VUOTO (O VACUUM TEST):  è un particolare ciclo di autoclave che serve a verificare il raggiungimento e il mantenimento dello stato di vuoto per un determinato periodo di tempo. A ciclo finito viene indicato se il test è andato o meno, a buon fine.

TEST DELLE SPORE: vengono utilizzate delle provette in plastica contenenti una boccetta di vetro con un brodo di coltura e un cartoncino con delle spore (i batteri più resistenti in natura). La provetta viene posta in autoclave durante un normale ciclo di sterilizzazione, al termine del quale viene rotto il vetro (in modo che liquido e le spore entrino in contatto) e messa in incubazione a 75°C per 48 ore. Passato questo periodo, la provetta viene controllata: se il colore del liquido è rimasto invariato significa che le spore sono state debellate, in caso contrario la sterilizzazione non è avvenuta.

Per rendere ancora più attendibile il nostro test si pone all’interno dell’incubatrice una provetta non sterilizzata; noteremo la differenza di colore tra le due.

Lo Studio del Prof. ac Rubino è dotato di due autoclavi, entrambe operative, nel caso in cui una avesse bisogno di manutenzione o si trovasse temporaneamente fuori servizio.

Ogni ciclo di sterilizzazione viene salvato nella memoria interna dell’autoclave e, nel nostro caso, anche  su PC, in modo tale da avere l’elenco di tutti i cicli eseguiti negli anni.

CONCLUSIONI: Il  processo di sterilizzazione è molto lungo, complesso e minuzioso e per questo motivo è fondamentale che il Paziente ne comprenda la fondamentale importanza. Purtroppo in molti ignorano il rischio che corrono nell’affidarsi alle cure di chi non presta particolare attenzione a questo aspetto dell’attività Odontoiatrica.